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Cos'è un NAS e come funziona

RETE
In ambito informatico si sente spesso parlare di NAS, soprattutto quando subentra un discorso relativo alla sicurezza.
Infatti il NAS di rete è un dispositivo di sicurezza molto affidabile e prezioso.
Ma cos'è un NAS? A cosa serve? Come funziona un NAS?
Queste sono alcune delle domande a cui risponderò qui di seguito.


 

Cos'è un NAS?

Il NAS è un dispositivo hardware di sicurezza indipendente dotato di un'interfaccia software che ha lo scopo di tutelare i dati archiviati al suo interno.
Tramite processi automatizzati configurati dall'utente, un NAS esegue una o più copie di dati sfruttando la tecnologia RAID implementata sulla scheda controller al suo interno.

 

Come funziona un NAS di rete

Esistono in commercio differenti modelli di NAS, che di conseguenza operano secondo sistemi e procedure differenti.
Vediamo tutte le varianti che interessano e contraddistinguono un NAS di rete.
Sostanzialmente il NAS rappresenta un'unità di memoria dotata di un software indipendente in grado di creare dei backup incrementali dei dati in esso contenuti, tramite processi automatizzati.
La modalità più utilizzata contempla l'impiego di un NAS a due bay, in grado cioè di ospitare al suo interno due hard disk identici di capacità variabile, collegati in modalità RAID 1, detto anche mirroring.
Questa configurazione assicura che il contenuto di un disco venga replicato sul secondo.
In pratica un hard disk è la copia identica dell'altro.
Infatti accedendo all'unità NAS potremo visualizzare il contenuto dello spazio di memoria di un solo disco poiché il secondo è adibito a backup e non risulta raggiungibile.
 
Ti faccio un esempio pratico.
Montando all'interno del NAS due dischi da 4 TB ciascuno, quindi per un totale di 8 TB e configurandoli in RAID 1, in realtà potremo disporre di soli 4 TB di spazio di archiviazione.
I restanti 4 TB del secondo disco sono come se non esistessero.
Si tratta di due hard disk identici; infatti la configurazione RAID 1 provvede a replicare sul secondo disco, i dati salvati sul primo.
In tal modo se un disco dovesse improvvisamente danneggiarsi, potremo contare sulla sua copia identica.
Analogamente, se per errore dovessimo perdere dei dati contenuti in memoria, potremo ripristinarli (recuperarli) dalla seconda copia del disco.
Questa è la logica di funzionamento di un NAS.
 
Ma esistono altre modalità di configurazione oltre al RAID 1, che a seconda del modello del dispositivo, possono essere impostate tramite la pagina amministrativa del NAS.




Cos'è e come funziona un NAS

Il NAS è un dispositivo hardware simile a una scatola di plastica contenente un circuito dotato di CPU, memoria RAM, scheda di rete, porte USB, e il controller per la configurazione di backup e restore.
Il NAS potrebbe quasi essere paragonato a un mini computer indipendente.
 
Come installare un NAS
Quando si acquista un NAS solitamente si deve anche provvedere a installare gli hard disk al suo interno, che di solito non sono inclusi, anche se sempre più spesso su Internet si trovano offerte di NAS venduti con i dischi già installati, che purtroppo solitamente non sono specifici per unità NAS.
 
Quali dischi installare in un Nas
In commercio esistono dischi appositamente creati per installazioni NAS.
Questi dischi HDD risultano leggermente più costosi rispetto a quelli standard, ma offrono prestazioni ottimali per la loro destinazione di utilizzo.
Sono progettati per lavorare ininterrottamente 24 ore al giorno 7 giorni su 7, dispongono di una struttura anti vibrazioni e i loro piatti meccanici girano alla velocità ridotta di 5400 rpm, contro o classici 7200 rpm.
Come hard disk per NAS da installare all'interno del dispositivo, posso consigliarti i WD RED o in alternativa gli IRONWOLF della Seagate.

Ricorda che se hai calcolato che necessiti di uno spazio di archiviazione di 4 Tera Byte per i tuoi dati, dovrai installare due dischi identici da 4 TB, non uno solo.
 
Come accedere al NAS
A prescindere dal modello, tutti i NAS presentano la medesima modalità di accesso, che avviene tramite interfaccia web.
Una volta installati i dischi all'interno del NAS, collegato quest'ultimo all'alimentazione, dovrai anche collegarlo al router della tua infrastruttura, tramite un cavo di rete:
 


Una volta terminati i collegamenti, possiamo accedere alla pagina amministrativa del NAS e configurare ogni aspetto relativo ai parametri operativi e alla sicurezza, oltre che personalizzare alcune funzionalità secondo le nostre preferenze.
Ogni router dispone di un proprio indirizzo IP preconfigurato di fabbrica.
Essendo un dispositivo di rete, il NAS deve risultare accessibile da Internet.
Per accedere al NAS dovremo aprire un browser sul pc e digitare l'indirizzo IP del NAS, solitamente indicato su un'etichetta adesiva posta sotto al dispositivo stesso.
 
In alternativa per individuare l'indirizzo di rete del NAS possiamo scaricare e installare l'applicazione Advanced IP Scanner, che ci fornirà immediatamente l'indirizzo IP di ogni dispositivo collegato alla rete:



 
Come verificare l'indirizzo IP del NAS
Per accedere alla pagina amministrativa del NAS, da cui potremo gestire tutte le impostazioni, dovremo aprire Internet e digitare l'indirizzo IP del NAS:
 


Apparirà la schermata di login, protetta da Username e Password.
Anche in questo caso le credenziali di accesso generiche sono riportate sulle istruzioni del dispositivo.
Nella maggior parte dei casi occorre digitare admin nel capo Username e lasciare quello relativo alla password vuoto:
 


Una volta effettuato il primo accesso sarà possibile modificare le credenziali di accesso.
Tramite la pagina amministrativa potremo impostare i backup automatici secondo la cadenza che preferiamo, solitamente giornaliera:
 


Il sistema operativo dei NAS è LINUX
Al primo utilizzo il NAS richiederà la formattazione degli hard disk inseriti secondo lo standard di riferimento. I NAS sono equipaggiati con un sistema operativo proprio basato su piattaforma Linux.
Anche per questo motivo, se dovessi estrarre uno dei dischi dal NAS e collegarlo direttamente al computer basato su piattaforma Windows, il sistema operativo non lo riconoscerà.

 
Le funzionalità di un NAS
Un moderno NAS di rete consente vastissime opzioni di espandibilità e personalizzazione, grazie alla grande disponibilità di App aggiuntive, come avviene anche per gli smartphone.
Ogni marca dispone di un suo market place da cui attingere gratuitamente App che conferiranno una nuova funzionalità al NAS.

 
Come impostare i backup sul NAS
Un NAS nasce come dispositivo per la sicurezza, non per aumentare le prestazioni, e la funzione canonica è quella di mantenere sempre attiva e disponibile una copia dei dati, mediante l'esecuzione di backup a cadenza programmabile.
Per questo motivo l'opzione più logica è quella di impostare la modalità RAID 1, la quale duplica ogni dato sul secondo hard disk.
Ma è doveroso menzionare anche le altre modalità RAID (Redundant Array of Idependent Disks) disponibili.

 
Tecnologia RAID: differenza tra le diverse modalità di backup
Il principio di funzionamento del RAID, configurato secondo la modalità più idonea, rispecchia le varie procedure adottate da un NAS per salvaguardare la sicurezza e/o aumentare le prestazioni in termini di scrittura e accesso ai dati.
Vediamo "sinteticamente" la differenza sostanziale tra le varie modalità di RAID.

 
RAID 0
È l'unica modalità studiata per aumentare le prestazioni e non per garantire la sicurezza dei dati.
Impostando il NAS in modalità RAID 0 i dati salvati verranno ripartiti equamente tra i due dischi installati, senza parità e ridondanza.
Questo dimezza i tempi di archiviazione e di accesso ai dati, ma a scapito della sicurezza. Non esiste alcuna copia dei dati a cui fare affidamento in caso di necessità.
In pratica il NAS utilizza due dischi ma ne considera uno solo.
Se si rompe un disco andranno persi tutti i dati, anche quelli archiviati sul secondo disco.
 
RAID 1
Detto anche mirroring, il RAID 1 è la soluzione più utilizzata per garantire la sicurezza dei dati.
I file vengono salvati parallelamente su entrambi gli hard disk, conservandone sempre una copia disponibile per un eventuale ripristino.
Teoricamente puoi installare anche dischi di capienza differente, e il NAS considererà lo spazio di memoria del disco con capacità inferiore;
Se monti un disco da 1000 GB (1TB) e umo da 500 GB, lo spazio a disposizione risulterà di 500 GB.

RAID 2
È a mio parere una soluzione quasi obsoleta e superata per via della sua conformazione strutturale in cui i dischi sono sincronizzati da un controller e i dati sono gestiti a livello di bit e non a blocco, allo scopo di correggere gli errori presenti nei dati, secondo il codice Hamming, che attualmente è già implementato sul controller dei singoli dischi.

RAID 3
Questa soluzione, abbastanza poco utilizzata, considera sia la sicurezza dei dati impostando un disco di parità adibito al ripristino dei file persi, che
La configurazione ottimale si ottiene utilizzando cinque hard disk, di cui uno adibito a backup (di parità).

RAID 4
Molto simile alla precedente configurazione, un RAID 4 garantisce la salvaguardia dei dati su un disco di parità (copia di salvataggio) e in più rispetto al RAID 3 è abilitato alla scrittura simultanea dei dati su più dischi.
 
RAID 5
Vengono installati almeno tre hard disk di cui uno adibito al backup, mentre gli altri due lavorano in parallelo per aumentare la velocità di scrittura e lettura dei dati.
Il RAID 5 è la configurazione più utilizzata insieme al RAID 1, e rappresenta un giusto compromesso tra la sicurezza garantita dal RAID 1 e le prestazioni offerte dal RAID 0.

 
Dischi Hot Spare, cosa sono e che funzione svolgono
Forse interessandoti ai dispositivi NAS hai sentito parlare dei dischi Hot Spare.
Gli Hot Spare sono hard disk che sfruttano una caratteristica dei sistemi RAID, in cui (spiegato in parole povere) un disco (hot spare) viene mantenuto inattivo fino a quando il sistema rileva un guasto su uno degli altri dischi e quindi provvede a riversare i dati sul disco Hot Spare ripristinando successivamente il contenuto dei dischi.
 
Questa eventualità comporta la ricostruzione del contenuto del disco danneggiato recuperando i dati dal secondo disco, quello di backup. La procedura, pur essendo strettamente legata alla dimensione della memoria e dalla mole dei dati da spostare, risulta piuttosto lunga impegnando notevolmente il dispositivo.
A mio personale avviso non è una soluzione appropriata per investire nella sicurezza.

Se devi proteggere i tuoi dati personali o quelli aziendali, un NAS fa al caso tuo. A fronte di un investimento di alcune centinaia di Euro (400-500) potrai contare su backup incrementali che ti consentiranno di recuperare i dati accidentalmente persi.
 
Cos'è un backup incrementale
Eseguendo continui backup giornalieri non puoi permetterti inutili copie di dati che andrebbero a gravare sulla memoria del disco.
Un backup incrementale esegue il salvataggio dei dati "riconoscendo" le modifiche apportate ai file rispetto all'ultima copia di backup effettuata, aggiornando di conseguenza i dati.





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